giovedì 4 dicembre 2014

Incontro con il ragazzo invisibile


Come promesso questo post è dedicato alla conferenza stampa del film Il ragazzo invisibile tenutasi presso la Terrazza Martini di Milano.

Erano presenti: il regista Gabriele Salvatores; gli attori Fabrizio Bentivoglio (Lo psicologo Basili), Ludovico Girardello (Michele), i tre sceneggiatori Stefano Sardo, Ludovica Rampoldi e Alessandro Fabbri, e infine uno dei produttori Nicola Giuliano della Indigo Film.


Faccio un riassunto della conferenza saltando alcune parti per non spoilerare il film.

L'idea di fare un progetto originale è partito cinque anni fa semplicemente per il desiderio di Nicola Giuliano di provare a fare un cinema che potesse piacere anche ai suoi figli.
Originariamente il film doveva  essere girato in Irlanda in lingua inglese in quanto sarebbe stato più facile trovare dei finanziatori, ma poi hanno cambiato idea perché non sarebbe stata percepita come una produzione italiana. L'inizio delle riprese sono state posticipate in attesa che Salvatores si rendesse disponibile.
L'invisibilità è stato scelto come potere essendo il meno complicato e costoso da produrre, per rendere l'idea la tuta verde blue screen che deve indossare il protagonista in Italia non c'era, è stata fatta portare dagli Stati Uniti.
A una domanda inerente alla difficoltà dell'utilizzo degli effetti speciali Salvatores risponde:"Si dice sempre del montaggio, c’è buon montaggio se non si vede il taglio, se non è imposto.
Volevamo applicare questa cosa anche agli effetti speciali. E' più facile fare un astronave che esplode perché non è che ne passano tante e quindi non hai riferimenti, ma fare una bottiglia o un bicchiere che si muove nell'aria, e crederci, è molto più difficile. E quindi abbiamo cercato di lavorare su questo, effetti speciali che quasi non si vedessero. Sono tanti, ma sono quasi naturali."

Sulle similitudini agli X-Men gli sceneggiatori ammettono d'aver attinto dai quei soggetti della Marvel in quanto il tema della diversità e dell'alienità è molto interessante, che per gli "speciali" è una malattia; e anche dai film degli anni ottanta come I Goonies, in cui un gruppetto di ragazzi incappa in un'avventura che li formerà e li metterà insieme, pur preferendo i film dei supereroi più dark e atipici come Unbreakable di Shyamalan e Watchmen.

Il progetto de "Il ragazzo invisibile" comprende anche tre albi a fumetti ed un libro.
Gli sceneggiatori hanno raccontato che, dopo aver scritto il film si sono accorti di aver creato potenzialmente gli ingredienti per una saga, quindi i tre albi sono stati concepiti come spin off con tre linee narrative diverse che espande l'universo del film.
Il libro invece segue la stessa storia del film con più tempo per approfondire la psicologia dei personaggi, anche quelli secondari.
Essendo il film con un finale aperto, come tutti i film del genere "supereroi", è stata già iniziata una prima stesura per il soggetto di un sequel che potrebbe essere prodotto.

Il regista conclude :"Il film intanto è dedicato ai miei genitori che non ci sono più da poco tempo e che ringrazio perché sono stati straordinari con me. 
Il supereroe che mi affascinava di più era assolutamente Flash Gordon: con le tribù, gli uomini falco, i leoni.
Ma quello che più ho amato è stato Corto Maltese di Hugo Pratt, un supereoe dell'anima, senza dimenticare i disegnatori francesi come Moebius, Bilal.
Mi piace molto la diversità, il cinema negli anni ’80, Steven Spielberg, è stato il primo a mettere insieme certe cose, la fantascienza con la realtà dei protagonisti.
I fumetti dei supereroi americani sono arrivati dopo, e dopo ancora i cinecomic. Non tutti mi piacciono, ma alcuni sì, come il Batman di Burton, quello di Nolan o lo Spider-Man di Raimi. Sicuramente, però, il film più vicino a Il ragazzo invisibile è Lasciami entrare: era quello l'approccio al fantasy e alla fantasia che mi piace e mi piaceva."


lunedì 1 dicembre 2014

Il ragazzo invisibile


Settimana scorsa ho ricevuto una mail che mi chiedeva di partecipare, in quanto autore dei "frammenti", all'anteprima stampa del nuovo film di Gabriele Salvatore, Il ragazzo invisibile, che uscirà il 18 dicembre.
Dapprima ero un po' perplesso essendo il mio un blog amatoriale, ma poi onorato dell'invito oggi sono andato a vedere la proiezione e domani andrò alla conferenza stampa presenziata dal regista e dal cast.



Michele un tredicenne che vive in una città sul mare.
Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l'attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui.
Finché un giorno, inaspettatamente, non accade qualcosa di straordinario: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile.

Dopo Nirvana il registra premio Oscar si cimenta nuovamente con il cinema fantasy, ma mentre la pellicola del 1996 era indirizzata a un pubblico adulto, questo nuovo progetto sembra più orientato verso un pubblico adolescenziale.
L'invisibilità è uno dei super poteri che gli adolescenti vorrebbero avere, infatti, a quell'età, si è spesso invisibili nella realtà.
Dapprima tocca il tema del bullismo, infatti, come dice il regista :"Ho sempre pensato che l'adolescenza fosse uno dei periodi più difficili nella vita di un essere umano"; per poi spostarsi sulla tematica prettamente fantasy, infatti ci sono molto rimandi agli X-Men, in quanto in seguito si saprà che sono in tanti come lui, a causa del disastro avvenuto a Chernobyl. Le radiazioni hanno cambiato il DNA di molti esseri umani, ma non si chiamano "mutanti".
Si chiamano "speciali".

Trattandosi della prima produzione fantasy italiana, bisogna prendere atto che è stata fatta molto bene.




Il prossimo post sarà dedicato alla conferenza stampa di domani.