domenica 5 dicembre 2010

Non fidatevi mai dei trailers!


Dopo Frantic, il thriller hitchcockiano di Roman Polansky ambientato a Parigi, la capitale francese ritorna ad essere teatro di pellicole noir.
Il favoloso mondo d’Amelie.

Infatti con un buon montaggio, un’adeguata colonna sonora ed una voce profonda fuori campo anche il film romantico può trasformarsi in un inquietante thriller al cardiopalma.




lunedì 15 novembre 2010

Gran festival del cinema muto



Secondo Alfred Hitchcock “i film muti sono la forma più pura del cinema”, per Charlie Chaplin “il silenzio è l’essenza del cinema”.
Il poliedrico attore è il protagonista assoluto della prima edizione del Gran Festival del Cinema Muto, un'iniziativa che coinvolge Milano e provincia e che coniuga cinema e musica.
Chaplin ha segnato in modo indelebile la storia del cinema: i suoi film fanno divertire ma possiedono anche un sottile velo di amarezza che li rende ancora attuali.

A partire dall‘inaugurazione il 17 novembre presso l’Auditorium di Milano, il festival si svilupperà per circa un mese in un’ampia serie di eventi organizzati in otto sezioni: Chaplin in grande, Masterworks, Chaplin Rarities, Charlot il vagabondo - Corti Live, Chaplin in mostra, Conferenze e presentazioni, Progetto ragazzi, Workshop.

domenica 17 ottobre 2010

Bruciature di sigaretta



Tyler lavorava come proiezionista part-time. Per via della sua natura, Tyler poteva fare solo mestieri notturni. Se un proiezionista si ammalava, il sindacato chiamava Tyler.
In una cabina di proiezione se il cinema era vecchio abbastanza Tyler faceva il cambio. Dove c’è da fare il cambio, in cabina ci sono due proiettori e uno è in funzione.
Questo lo so perché lo sa Tyler.
Il secondo proiettore è pronto per la prossima pizza di film. Quasi tutti i film sono costituiti da sei o sette bobine di pellicola da proiettare in un certo ordine. Nei cinema nuovi appiccicano insieme tutte le pellicole in un pizzone. C’è così da dover manovrare due proiettori e fare i cambi, pizza uno, cambio, pizza due sull’altro proiettore, cambio, pizza tre sul primo proiettore.
Cambio.
Cinema vecchio, cinema nuovo, per trasportare un film Tyler deve riportare la pellicola alle sei, sette pizze originali. Le pizze piccole stanno in un paio di valige esagonali in metallo. Ogni valigia ha la sua maniglia. Ne sollevi una e ti lussi un spalla. Tanto pesano.
I vecchi cinema con due proiettori, lì il proiezionista deve essere sul posto di lavoro a cambiare proiettore nel momento preciso cosicché il pubblico non si accorge dell’interruzione quando un pizza finisce e comincia un’altra. Bisogna stare attenti ai puntini bianchi che sono in cima, nell’angolo destro dello schermo. E’ il segnale. Ci fai caso e vedrai due punti in fondo alla pizza.
“Bruciature di sigaretta” le chiamano nel giro.
Il primo punto bianco è l’avvertimento dei due minuti. Metti in funzione il secondo proiettore perché raggiunga la velocità.
Il secondo punto bianco è l’avvertimento dei cinque secondi. Emozione. Sei lì tra i due proiettori e la cabina suda surriscaldata dalle lampade allo xeno che se le guardi diritto sei cieco. Passa il primo punto sullo schermo. L’audio del film esce da un altoparlante che c’è dietro. La cabina di proiezione è insonorizzata perché dentro la cabina c’è il fracasso delle ruote dentate che trascinano la pellicola davanti all’obbiettivo a sei piedi al secondo, peggio di una mitraglia. I due proiettori sono in funzione, tu sei in mezzo, pronto ad intervenire su entrambe le leve dell’otturatore. I proiettori veramente antichi hanno un allarme montato sul mozzo del rullo di alimentazione.
Anche dopo che il film viene passato in televisione ci sono ancora i punti di avvertimento. Persino nei film che fanno in aereo.
Quando la maggior parte della pellicola è finita sul rullo di recupero, questo rullo si muove più lentamente e il rullo di alimentazione deve girare più veloce. Alla fine di una pizza, il rullo di alimentazione gira così veloce che fa partire l’allarme che ti avverte che è in arrivo il momento del cambio.
Il buio è torrido per via delle lampade dentro i proiettori e suona l’allarme. Stai lì tra i due proiettori con le leve pronte e sorvegli l'angolo dello schermo. Passa il secondo punto. Conti fino a cinque. Chiudi un otturatore. Contemporaneamente apri l’altro.
Cambio.
Il film continua.
Nessuno in platea si accorge.

(tratto dal libro "Fight Club" di Chuck Palahniuk)

martedì 14 settembre 2010

Pulp Art


Banksy, Pulp Art (rimosso) - Old Street London

Ezechiele 25.17: "il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."
(Jules Winnfield)

Pulp fiction

venerdì 10 settembre 2010

Panoramica


I film di Venezia e Locarno approdano a Milano.
In alcune sale cinematografiche della città si svolgerà la prestigiosa rassegna PANORAMICA: una selezione di oltre 30 film per vedere le opere di grandi registri e i film rivelazione presentati agli ultimi festival di Venezia e Locarno.

COSTO BIGLIETTI
• Intero 7 euro
• Ingresso promozionale a 2 euro presentando uno dei coupon pubblicati sul Corriere della Sera a partire da venerdì 10 settembre fino a giovedì 23 settembre.
• Ridotto 5,50 euro (con tessere AGIS Vieni al Cinema, Soci FNAC, Gnomo Milano Cinema)
• Carnet per 8 film a scelta a 32 euro
Il carnet è individuale e consente il ritiro di un solo biglietto per ciascun film in programma.Valido esclusivamente se accompagnato dal documento fiscale consegnato al momento dell’acquisto.È necessario passare dalla cassa dell’Infopoint o dei cinema coinvolti per ritirare il biglietto di accesso fino ad esaurimento dei posti disponibili.
• Coupon Esselunga
I coupon Esselunga feriali (colore blu) verranno accettati per assistere alle proiezioni in programma in tutti i giorni della manifestazione.È necessario passare dalla cassa dell’Infopoint o dei cinema coinvolti per ritirare il biglietto di accesso fino ad esaurimento dei posti disponibili.
COME ACQUISTARE I BIGLIETTI
• All’Infopoint c/o Apollo spazio Cinema (Galleria de Cristoforis 3 – Milano)
L’Infopoint è aperto:
> venerdì 10 settembre, dalle ore 18 alle ore 21
> da sabato 11 a mercoledì 15 settembre, dalle ore 13.00 alle ore 20.00
All’Infopoint si potranno acquistare in prevendita e senza maggiorazione di costo
> i biglietti per tutti i film in rassegna
> i Carnet per 8 ingressi
> convertire i coupon Corriere della Sera in biglietti al costo di 2 euro
> convertire i coupon Esselunga in biglietti d'ingresso
• Alle casse dei cinema
Dal 15 al 23 settembre, presso le casse dei cinema, sarà possibile acquistare i biglietti di tutte le proiezioni programmate nel cinema stesso anche in prevendita e senza maggiorazione di costo.
NOTA BENE
• I biglietti acquistati danno diritto all’ingresso senza assegnazione del posto.
• Tutti i film sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
• Le proiezioni sono riservate ai maggiori di 18 anni.

sabato 5 giugno 2010

FeedMi Cinema


FeedMi Cinema è l’evento di Milano Food Week che nutre la mente e celebra il connubio tra cibo e cinema.
Venerdì 11 giugno 2010 si potranno “assaporare” una selezione di capolavori del grande schermo che ammiccano al mondo del Food&Beverage intervallati da una conferenza in cui critici cinematografici ed enogastonomici si confronteranno sul rapporto tra alimentazione e cinematografia.




PIOVONO POLPETTE
dalle ore 14:30 alle 16:30
Flint Lockwood fin da piccolo ha avuto la passione per le invenzioni ma c’era sempre qualcosa che non andava a buon fine. Divenuto adulto,
e abitando in un’isola la cui unica produzione fonte di alimentazione sono le sardine, prova ad inventare un marchingegno che trasformi l’acqua in alimenti. Anche in questo caso sembra destinato al fallimento ma quando, per un eccesso di energia, la macchina finisce con l’essere lanciata nel cielo sopra l’isola accade un fatto mai visto prima. I fenomeni atmosferici si trasformano in precipitazioni di cibo.
Un film di di Phil Lord, Chris Miller con Anna Faris, Bill Hader, Andy Samberg, Mr T.

INCONTRO
Critici cinematografici e critici gastronomici a confronto
ore 16:30

DUE CUORI E UNA CUCINA
dalle ore 18:30 alle 20:30
Dave gestisce un ristorante in campagna, “The Auk”, che sembra destinato al fallimento, senza poter contare sul supporto di sua moglie, che vive in città. Un amico gli suggerisce una truffa ‘innocente’: basta fingere di avere avvistato una rara specie di anatra.
Un film di Sturla Gunnarsson con William Hurt, Andy Jones, Molly Parker.

JULIE & JULIAdalle ore 20:30 alle 22:30
1949. Julia Child si è appena trasferita a Parigi per seguire il marito addetto culturale dell’ambasciata americana. Nella nuova città è ammaliata dalla cucina francese e per combattere la noia inizia un corso professionale per diventare cuoca. La passione la travolgerà, tanto da scrivere un libro che, dopo le tortuose vicende per pubblicarlo, diventerà la Bibbia per
qualsiasi americano che voglia imparare a cucinare. Nel 2002, Julie Powell si è appena trasferita nel Queens, sopra una pizzeria. All’università era tra le più promettenti ma la sua vita, alla soglia dei 30 anni, è in un limbo da quando ha rinunciato a completare il suo romanzo. Riuscirà a trovare un senso alla sua esistenza grazie al libro di Julia Child, aprirà un blog e racconterà la sua sfida: completare le 524 ricette della sua eroina in 365 giorni.Un film di Nora Ephron con Meryl Streep ed Amy Adams.

SAPORI E DISSAPORIdalle ore 22:30 a mezzanotte
Kate Armstrong, una chef affermata, perfezionista e dedita completamente al suo lavoro, si occupa di un ristorante molto chic di Manhattan, in cui vengono serviti piatti dall’aspetto delizioso e invitante. Ha un rapporto davvero pessimo con Nick, il suo aiutante cuoco: i due litigano continuamente, anche perché lui ha idee tutte sue su come andrebbero preparati i cibi.
All’improvviso, le viene affidata la nipotina Zoe, di soli otto anni, e la situazione si complica ulteriormente. Quando poi Kate si rende conto che si sta
innamorando di Nick, capisce d’un tratto che gli atteggiamenti che ha sempre avuto devono necessariamente cambiare.
Un film di di Scott Hicks con Catherine Zeta-Jones, Aaron Eckhart, Abigail Breslin, Patricia Clarkson.


N.B. La programmazione potrà subire delle variazioni

Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto, 2 Milano

Evento gratuito fino ad esaurimento posti

lunedì 12 aprile 2010

Suoni e immagini


Quando l’immagine può sostituire il sonoro?
Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare una sequenza del terzo film (muto) di Alfred Hitchcock, “The Lodger” (1926).
La storia è ambientata a Londra. Mentre la polizia è alla ricerca di un serial killer ossessionato dalle ragazze bionde, un misterioso inquilino (Ivor Novello) prende in affitto una stanza nella pensione dei Bunting. La figlia dei padroni di casa, una bellissima e giovane bionda, si invaghisce dell'uomo, senza considerare gli indizi che lo additano come il pericolo assassino.

L’affittuario cammina nervosamente avanti e indietro nella sua camera al primo piano, intanto nella stanza sottostante i padroni di casa conversano tra loro e ben presto verranno interrotti dall’oscillare del lampadario.
Al fine di rappresentare il rumore dei passi sopra il soffitto, Hitchcock fa costruire un pavimento di vetro, vi fa camminare sopra Novello, mentre lo riprende dal basso. Successivamente fa un’inquadratura del lampadario oscillante ed infine sovrappone le due immagini.



E quando quest’ultimo diventa parte integrante di un film?
Molti registri non si resero con del potenziale che avevano tra le mani con l’avvento del sonoro. Infatti, nei primi film il sonoro veniva utilizzato solamente per far parlare i personaggi e nulla di più.
Il regista tedesco Fritz Lang invece decise di utilizzare la nuova tecnologia a disposizione in modo più innovativo e creò così il suo capolavoro “M – Il mostro di Dusseldorf” (1931).
E’ la storia tratta da un fatto di cronaca avvenuto in Germania nel 1925. La città di Dusseldorf è terrorizzata da un maniaco che adesca ed uccide molte bambine. Sia la polizia che la potente organizzazione malavitosa della città (che vede nei delitti, e nel conseguente aumento della vigilanza e degli arresti, una seria minaccia alla propria vitalità) si mettono alla caccia del maniaco. Quest’ultima riesce a stanarlo, lo processa e lo condanna a morte. Solo l'intervento delle forze dell’ordine riuscirà a salvargli la vita. Sarà la giustizia ufficiale a giudicarlo.



Il film inizia con una bambina che canta una filastrocca, da qui si capisce subito che il regista utilizzerà il sonoro in modo non convenzionale.
Il mostro per tutta la prima parte del film non lo si vede mai in volto, ma lo si riconosce in quanto fischietta il motivetto della suite Peer Gynt di Edvard Grieg. In realtà era lo stesso Lang che fischiava, in quanto l'attore (Peter Lorre) non ne era capace.
Il film è stato girato interamente nei teatri di posa, non ci sono riprese esterne, la scenografia è molto ridotta. Per rendere veritiera l’ambientazione della metropoli Lang si affida rumori di sottofondo, in questo caso abbiamo una "scenografia sonora".
Anche i dialoghi convergono in quella direzione. Si può notare proprio nelle prime sequenze del film l’utilizzo frequente del verbo sentire, in questo modo Lang vuole sollecitare lo spettatore all'ascolto dei dettagli.
Quando il ministro telefona al capo della polizia per lamentarsi del ritardo delle indagini, il cineasta tedesco sostituisce alle immagini convenzionali dei due interlocutori le inquadrature che mostrano nei dettagli le misure adottate per risolvere il caso, descritte dalla voce fuori campo del capo della polizia.
Molti registi dei giorni nostri avrebbero tanto da imparare dai grandi maestri.

domenica 28 marzo 2010

Sceneggiatura progetto-casa-Ikea




Un film non vedrebbe mai la luce senza sceneggiatura, ovvero un testo ove si descrivono le scene i dialoghi e le singole inquadrature da realizzare.

Quando la sceneggiatura è basata su un romanzo, molto spesso la storia deve essere necessariamente ristrutturata, in quanto esso utilizza una modalità di racconto che non può essere trasposto nel copione così com’è, per via della diversa durata e del diverso meccanismo di fruizione dell'opera.

Per capire meglio questo concetto bisogna tornare al post ove recensivo Fight Club.
Dapprima ho trascritto il paragrafo del libro di Palahniuk riguardante il “progetto-casa-Ikea”, dopodiché ho descritto come Fincher l’ha riversato su pellicola.
Possiamo notare l’estrema differenza tra il romanzo ed il film.

In rete ho trovato la sceneggiatura originale scritta da Jim Uhls, ho tradotto la parte riguardante proprio il “progetto-casa-Ikea” (su internet si trovano solo in lingua originale) in modo da comprendere meglio il passaggio che è stato fatto per rendere visibile l’idea di Palahaniuk.

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INTERNO BAGNO – APPARTAMENTO DI JACK - NOTTE

Jack siede sul water, ha il TELEFONO CORDLESS all’ orecchio, da una scorsa al catalogo IKEA. C’è una pila di vecchie riviste Playboy vicino ad altri cataloghi.

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Come tanti altri, anch’io ero diventato schiavo della tendenza al nido IKEA.

JACK (al telefono)
Si. Vorrei ordinare la balsa antipolvere di Erika Pekkari.

Jack lascia cadere il catalogo aperto sul pavimento.

MOVIMENTO NEL CATALOGO -- SULLA FOTO del SET TAVOLO DA CAFFE’

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di yin e yang, dovevo averlo.

PANORAMICA SULLA FOTO DELLA POLTRONA…

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Il divano Johanneshov a strisce verdi della Strinne.

INTERNO SOGGIORNO/ANGOLO PRANZO/CUCINA

La poltrona APPARE. PANORAMICA in prossimità della poltrona


JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Oppure le lampade a filo Rislampa ecocompatibili fatte di carta non candeggiata.

Le lampade APPAIONO. PANORAMICA sulla parete

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Anche l'orologio da sala, in acciaio zincato, Vild, appoggiato sullo scaffale Klipsk.

L’OROLOGIO APPARE COME APPARE LO SCAFFALE SULLA PARETE

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo “Quale salotto mi caratterizza come persona?”. Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.

APPARE una sala da pranzo. Jack, con il telefono cordless ancora incollato al suo orecchio, cammina DENTRO L’INQUADRATURA e continua.

JACK
No, non la voglio Cobalto. Oh, che bel suono. Albicocca.

Jack apre un armadietto, tira fuori un piatto.

JACK (VOCE FUORI CAMPO)
Ho avuto tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che sono stati realizzati dall’onesto, semplice, duro lavoro delle popolazioni indigene della dovunque.

Fruga nel frigorifero. E’ praticamente vuoto. Jack tira fuori un vasetto di senape, lo apre e usa un coltello da burro per mangiarla.
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Se poi masticate un po’ d’inglese e volete cimentarvi con la lettura dell’intero copione del film, cliccate qui.
Buona lettura.

mercoledì 24 marzo 2010

Pomodori verdi fritti (...alla fermata del treno)


Ci sono due ricette del Whistle Stop Cafè che mi hanno sempre incuriosito.
La prima è il Barbecue di maiale.
Bisogna mettere da parte la moralità, uccidere Frank Bennett (marito di Ruth) e far sparire il suo furgone.
Successivamente sezionare il corpo e grigliarlo sul Barbecue, nessuno se ne accorgerà diranno tutti che è buono, il detective prenderà anche il bis. Il segreto è nella salsa!

La seconda è la specialità della casa, i pomodori verdi fritti.

Ingredienti per 4 persone
  • 6 pomodori verdi grossi
  • 120 gr. di farina bianca
  • 4 uova
  • 8 dl. di birra
  • 300 gr. di pangrattato finissimo
  • 7,5 dl. di olio da friggere
  • sale
Tagliate i pomodori a fette spesse 1 cm. (eliminate la prima e l’ultima fetta, che hanno solo la buccia).
Mettete in fila 4 scodelle e riempite la prima con la farina, la seconda con le uova sbattute fino ad essere spumeggianti (con l’aggiunta della birra) e le ultime due con il pangrattato.
Versate due terzi d’olio in una padella fonda e a fiamma media portatelo al “punto di frittura”.
Infarinate le fette evitando eccessi di farina e appoggiatele su carta da cucina senza sovrapporle.
Tuffate le fette nell’uovo, girate un paio di volte, scolate e appoggiate in una delle scodelle col pangrattato. Fate aderire premendo con le dita, poi passatele nell’ultima scodella, dove il pangrattato è più asciutto.
Mettetele fette di pomodoro nell’olio ben caldo e fate friggere per 10 minuti, voltandole con delicatezza almeno 2 volte (con una pinza o 2 forchette). Non mettete più di 4 o 5 fette per volta. Pulite l’olio dai residui e quando cambiate i pomodori ricordate di togliere la padella dal fuoco.
Le fette fritte vanno disposte su carta assorbente abbondante e salate.

martedì 23 marzo 2010

Omaggio dei Griffin a "Guerre Stellari"


Non si tratta di una semplice parodia cinematografica come potrebbe essere Balle Spaziali.
"Blue Harvest" è una vera reinterpretazione del film "Star Wars - Una nuova speranza" firmata da Seth MacFarlane.
In questo perfetto omaggio incontriamo la famiglia Griffin nel bel mezzo dell’epopea fantascientifica di George Lucas, che ci fa assaporare la Forza nella maniera più irriverente e divertente possibile.

Uno dei passaggi più divertenti è la registrazione del messaggio di richiesta d’aiuto, che la principessa Leila (Lois Griffin) deve far pervenire da Obi-Wan.


Leila: Aiutami, Obi-Wan, sei la mia ultima speranza. Dove devo cliccare adesso?
C1-P8: Clicca sui preferiti.
Leila: Ok, ho cliccato sui preferiti.
C1-P8: Adesso vai su Media Browser di Default.
Leila: Va bene. Adesso è apparsa una piccola clessidra e non mi fa fare più niente. C'è la scritta buffering, cosa vuol dire?
C1-P8: Dagli un minuto.
Leila: Sto solo cercando di fare un MPEG.
C1-P8: Sto solo cercando di dirti di aspettare un minuto.
Leila: D'accordo, rilassati.
C1-P8: Adesso clicca su importa file video.
Leila: Va bene. Mi sta dicendo che devo scaricare Real Player 7.
C1-P8: Sai che ti dico? Glielo porto io stesso.

lunedì 8 marzo 2010

And the Oscar goes to....

Possiamo dire che Christoph Waltz "HA FATTO UN BINGO!"


Oscar 2010 come miglior attore non protagonista per la sua magistrale interpretazione dello spietato colonello Hans Landa in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

giovedì 4 marzo 2010

Gesù compagnone




Benché dopo dieci minuti diventi evidente, View Askew dichiara che questo film è, dall'inizio alla fine, una commedia surreale che non va presa sul serio.
Insistere sul fatto che quanto segue sia incendiario o provocatorio significa fraintendere le nostre intenzioni ed emettere un giudizio inopportuno; emettere giudizi spetta solo e unicamente a Dio (questo vale anche per i critici cinematografici... scherziamo).
Quindi, per favore, prima che pensiate che questa sciocchezza di film possa nuocere a qualcuno, ricordare: anche Dio ha un senso dell'umorismo...prendete l'ornitorinco.
Grazie e buona visione.
P.S. Porgiamo le nostre sincere scuse a tutti gli amanti dell'ornitorinco che si sono offesi per questo sconveniente commento. Noi di View Askew rispettiamo il nobile ornitorinco e non è nostra intenzione mancare in qualche modo di rispetto a queste stupide creature.
(Avvertenza ai titoli di testa)

Dogma

giovedì 18 febbraio 2010

Bastardi senza gloria



Cinque capitoli dividono il film che descrive due storie apparentemente divise ma che, alla fine, convergeranno in un unico grande progetto volto a eliminare le maggiori cariche del partito nazionalsocialista tedesco.

Francia 1941.
La giovane ebrea Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) assiste allo sterminio di tutta la sua famiglia per mano del colonnello delle S.S. Hans Landa (Christoph Waltz). Cambierà nome e vita, diventando proprietaria di una sala cinematografica a Parigi, conservando un autentico odio verso i tedeschi.
Parallelamente una squadra speciale di soldati di origine ebraica, i basterds, capeggiata dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), gira da regione a regione, collezionando numerose mattanze naziste e divenendo sempre più conosciuti e temuti tra le fila nemiche.
"Noi siamo qui per ammazzare i nazisti e gli affari ci stanno andando bene”.I destini della giovane e dei bastardi si incroceranno quando il ministro della propaganda nazista, Joseph Goebbels, decide di organizzare una serata di gala, a cui parteciperanno le più alte sfere del terzo Reich compreso Hitler, per la presentazione di un nuovo film tedesco, proprio nel cinema della ragazza.


Il ritorno di Quentin Tarantino è indubbiamente in grande stile.
Libero adattamento di “Quel maledetto treno blindato” del 1977, “Bastardi senza gloria” è una commistione di stili, citazioni e omaggi.
Il film di Castellari uscii negli Stati Uniti con il titolo Inglorious Bastards, Tarantino nel suo titolo originale ha aggiunto una "u" e sostituendo l’ultima "a" con una "e": Inglourious Basterds.
L'amicizia fra i due registi ha fatto sì che al regista italiano fosse assegnato un piccolo cameo all'interno della pellicola.
L’amore di Tarantino per il cinema italiano degli anni '60 e '70 continua:
Mike Myers, ad esempio, interpreta il generale Ed Fenech, evidente omaggio all'attrice Edwige Fenech, già voluta da Tarantino per un cameo in Hostel: Part II, diretto dall'amico Eli Roth.
Roth in questo film, oltre ad interpretare il sergente Donnie Donowitz "L'Orso Ebreo", ha girato anche il docu-fiction “Orgoglio della nazione” che viene proiettato durante la serata di galà.

L’autocitazione più evidente riguarda proprio la struttura del film, la suddivisione in capitoli ricalca molto da vicino di Kill Bill.
Ognuno dei cinque capitoli conserva un’atmosfera propria, a tal punto da poterlo considerare come un vero e proprio film nel film:
1. C'era una volta nella Francia occupata dai nazisti
Tarantino attinge a piene mani dallo stile spaghetti-western di Sergio Leone per quanto riguarda l’aspetto estetico (ambientazione, campi lunghi contrapposti primi piani ravvicinati), che quasi ci si dimentica di essere nella campagna francese durante l’occupazione nazista.
La scena è un lungo interrogatorio ambientato nella casa di un contadino francese nella quale è stata inviata una squadra di S.S. per verificare la presenza o meno di ebrei nella zona.
Tarantino propone subito una sequenza di suspense puramente hitchcockiana, dove si rimane inchiodati davanti allo schermo aspettando di vedere chi avrà la meglio.
Qui facciamo la conoscenza con il colonnello Hans Landa, interpretato dallo sconosciuto Cristopher Waltz, candidato a diventare uno dei personaggi più cattivi della storia del cinema.
L’attore austriaco, infatti, conferisce al suo personaggio ora una presenza melliflua ma elegante, ora un profilo meschino ma accattivante, ora un'inclinazione malvagia e terrificante, ma al contempo beffarda e divertente. Strameritata la Palma d’oro.

2. Bastardi senza gloria
Il secondo capitolo è la presentazione dei basterds, ed inizia con l’ormai famoso monologo di Brad Pitt davanti al suo plotone di uomini; il suo tenente Raine è rozzo, arrogante, volgare, scurrile, insomma degno dei più alti cliché tarantiniani.
Qui Tarantino ci mostra il modus operandi dei bastardi, a loro non interessa uccidere nazisti, o almeno non solo, quello che fanno è creare terrore nelle fila tedesche, li privano persino del loro scalpo, gli rubano la dignità nella morte, e questa è la cosa peggiore che possa accadere ad un soldato.
Al regista non interessa affrontare temi seri come la guerra o l'olocausto, lui vuole solo raccontare il suo modo di vedere il cinema e lo fa attraverso la violenza a volte insensata dei bastardi.
In questo contesto Hitler appare in versione volutamente macchiettistica come un pazzo urlante che sfiora il ridicolo, ma come detto non è di storia che vuole parlare Quentin.

3. Nazisti a Parigi
Nel terzo capitolo ritroviamo Shosanna, l’unica superstite del massacro avvenuto per mano degli squadristi di Landa.
E’ una donna fragile ed indifesa, eppure mossa da un forte senso d'odio e vendetta.
Tarantino crea una sorta di empatia tra Soshanna e lo spettatore, quasi come se la sua eroina rappresentasse un omaggio a tutti i civili che si sono opposti al regime nazista.
Divenuta proprietaria di un noto cinema parigino, gli capita, suo malgrado, di essere corteggiata da un eroe nazista. Questo la porta a conoscere gli alti gerarchi nazisti.
Goebbels (ministro della propaganda) decide di organizzare una serata di gala, con tutte le alte sfere del terzo Reich, proprio nel suo cinema e questa sarà per lei l’occasione di rivalsa.

4. Operazione Kino
Si svolge tutto nella taverna "La Louisianne", la matrice di questa sequenza è puramente spionaggistica e la suspense la fa nuovamente da padrona.
I bastardi hanno avuto ordini di recarsi a Parigi, presenziare anche loro al galà e uccidere tutti i tedeschi presenti. Per potersi infiltrare hanno bisogno di un contatto: un'attrice tedesca doppiogiochista interpretata da Diane Kruger, che dovranno incontrare proprio alla taverna.
Tarantino oltre ad affidarsi a lunghi dialoghi, mette in risalto anche il linguaggio non verbale:
“Tre bicchieri”, dice il bastardo, travestito da ufficiale nazista, ordinando un nuovo giro di alcol indicando il numero di bicchieri con le dita. Ma alza indice, medio e anulare (americano) invece di pollice, indice e medio (tedesco o italiano). E il vero ufficiale nazista capisce.
Questo dimostra che a volte le parole ed i gesti sono più efficaci e spettacolari di qualsiasi effetto speciale.

5. La vendetta della faccia gigante
Nell’ultimo capitolo confluiscono tutti i personaggi nella stessa scena fino a giungere al pirotecnico finale. Questa parte forse rappresenta il momento visivamente e stilisticamente migliore dell'intero film, dove Quentin riesce sempre a creare il giusto grado di tensione senza mai risultare vacuo o incostante. Da segnalare il lungo piano sequenza nel quale ci vengono presentati tutti i personaggi presenti alla premiere nell'atrio del cinema.
Tutto il capitolo è una metafora sulla potenza del cinema!


E tutto si conclude con la voce di Tarantino che ci parla attraverso il tenente Aldo Raine!
"Sai una cosa, Utivich? Questo potrebbe essere il mio capolavoro!”.

venerdì 12 febbraio 2010

Pasta e ceci (I soliti ignoti)

Vuoi gustarti un buon piatto di pasta e ceci?
Trova quattro amici, convincili a fare un colpo sicuro al Monte di Pietà in via delle madonne a Roma.
Ti dovrai anche avvalere della consulenza di Dante Cruciani (il non plus ultra degli scassinatori in circolo) per poter aprire la “comare”.
Dovrai fare la corte a Nicoletta, cameriera nell'abitazione adiacente al Monte, per potergli rubare le chiavi di casa.
Una volta entrato nell’appartamento dovrai sfondare la parete sbagliata per ritrovarti in cucina, lì troverai la pasta e ceci già pronta!

Se, invece vuoi gustartela a casa con i tuoi quattro amici ti occorrono:
  • 300 g. di ceci secchi
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 4 spicchi d’aglio
  • 2 rametti di rosmarino
  • 1 cucchiaio di passata di pomodoro
  • mezzo bicchiere di olio extra vergine d’oliva
  • sale e pepe
  • 2,5–5 dl. di brodo di carne
  • 200 g. di tagliatelle
Poni in un recipiente i ceci ed il bicarbonato, coprili con acqua fredda e lasciali a bagno per 12 ore.
Scolali e trasferiscili in una pentola. Coprili d’acqua fredda, salali, aggiungi 2 spicchi d’aglio, un rametto di rosmarino e cuocili semicoperti a fuoco medio per circa un’ora.
Passane ¾ al passaverdure
In un tegame di terracotta fai soffriggere per 3 minuti a fuoco medio, in 3 cucchiai d’olio, 2 spicchi d’aglio e un rametto di rosmarino.
Unisce il cucchiaio di passata di pomodoro e fai cuocere per altri 2 minuti.
Unisci il brodo di ceci, i ceci passati ed i ceci interi e fai cuocere sul fuoco medio fino al bollore (se la minestra si raddensa troppo unisci del brodo di dado).
Con le mani spezza le tagliatelle ed aggiungile alla minestra; falle cuocere per circa 10 minuti.
Aggiungi sale e pepe e servi in tavola.

Renaissance



Parigi 2054.
Nella capitale francese, dove ogni gesto viene controllato e filmato, le telecamere di sorveglianza di un parcheggio riprendono il rapimento di una giovane donna.
Si tratta di Ilona Tasuiev, una promettente scienziata che lavora per la multinazionale farmaceutica Avalon.
Poiché non viene richiesto alcun riscatto e le indagini sembrano giunte a un punto morto, viene ingaggiato Barthélémy Karas, un poliziotto specializzato nei casi di sequestro di persona.
Questi dovrà interagire con personaggi più o meno loschi: il mentore della ragazza, il vice presidente della Avalon, un ricercatore giapponese e il boss della malavita locale.
Emergeranno anche indizi rilevanti come: furti di identità, file mancanti negli archivi della Avalon, e il protocollo “Renaissance”.
Karas scoprirà che la giovane è coinvolta in una cospirazione più grande di qualsiasi immaginazione.
Trovare Ilona, a questo punto, diventa vitale. La posta in gioco è molto più alta della sola vita della ragazza.


Opera prima del regista francese Christian Volckman girata in Motion Capture, che consiste nel filmare attori equipaggiati di captatori per poi rielaborare le immagini graficamente, Renaissance fa piombare lo spettatore in un intrigo poliziesco a ritmo serrato dove si susseguono inseguimenti, sparatorie e colpi di scena.
Non mancano le tematiche socio-politiche: etica della ricerca scientifica e manipolazione genetica, avidità senza fine delle multinazionali, sviluppo di una polizia high-tech che sorveglia la città attraverso telecamere e archivi interconnessi.
E' Parigi la vera protagonista di questo film: labirintica, piena di tunnel ed edifici a più piani sempre dominati dalla Tour Eiffel, dal Sacro-Cuore e da Notre-Dame (trasformata in grande magazzino), mantenendo una giusta distanza tra l’immaginario della fantascienza e il realismo contemporaneo.
L’utilizzo del bianco e il nero non solo neutralizza le espressioni dei personaggi, che comunicano più che altro con il sonoro rievocando i film noir anni 30, ma rende più affascinante la visione giocando a meraviglia con i contrasti di ombre e luci.



mercoledì 3 febbraio 2010

Se hai un sogno tu lo devi proteggere



Hey! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok?
Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare.
Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto. (Chris Gardner)

La ricerca della felicità