domenica 30 novembre 2014

Foley artist: l'artigiano del suono


The End. 
Titoli di coda.
In televisione sono puntualmente interrotti dalla pubblicità o coperti dal commento di fine spettacolo.
Al cinema la maggior parte degli spettatori si alza e corre verso l'uscita, a meno che non sia un film della Marvel, dove tutti attendono l'ultima scena dopo i titoli di coda.
A me piace rimanere seduto ancora una decina di minuti per depressurizzare la mente, uscire dalla storia cinematografica e ritornate alla vita reale.
Ed è proprio in quei minuti che sullo schermo compaiono i nomi degli invisibili dell'industria cinematografica.
Perlopiù artigiani: scenografi, costumisti, tecnici delle luci e tutti coloro che rendono grande un film.
Tra di loro si cela una figura che non pensavamo nemmeno esistesse. Il rumorista, l'artigiano del suono.
Se si tratta di un film americano lo vedrete denominato come FOLEY ARTIST.
Jack Donovan Foley è considerato l'inventore di quest'arte. Era in grado di registrare i suoni dei film su tutta la pellicola in tempo reale, il tutto con oggetti apparentemente banali come ad esempio un mazzo di chiavi, che ha utilizzato per riprodurre le armature dei legionari in Spartacus di Stanley Kubrick.


Gli effetti sonori non sono registrati quasi mai in "presa diretta", in quanto durante le riprese i microfoni vengono direzionati sugli attori per catturare al meglio i loro dialoghi.
Cosi facendo si riducono notevolmente i fastidiosi rumori ambientali, ma anche quelli generati dagli attori (tintinnio di braccialetti, porte che si chiudono, rumore di passi etc.)
E' qui che entra in scena il rumorista. 
Lavorando in un ambiente pieno di chincaglierie, registra nuovi rumori su una nuova traccia audio e la sincronizza con quella dei dialoghi in modo che il nuovo suono, più pulito, sia posizionato nel punto corretto.
Ogni foley ha il proprio trucco per riprodurre fedelmente ciò che vede sullo schermo in quel preciso momento e renderlo realistico. Un comune mestolo può riprodurre il suono di una spada sguainata, una pesante rubrica telefonica chiusa di colpo simula pugni sul corpo o un sedano spezzato imita la rottura di un arto.

Il foley artist non è da confondere con il tecnico del suono, che ha un'altra metodologia di lavoro.
Il primo crea i suoni, il secondo li registra.
Nel film Blow Out, di Brian De Palma, John Travolta è Jack Terry un tecnico del suono che, durante la registrazione di rumori ambientali per un B-Movie, cattura casualmente la prova audio dell'omicidio che coinvolge il candidato alla presidenza.
La pellicola, oltre ad essere un buon thriller, ci mostra anche la tecnica utilizzata da Jack nel suo lavoro.



Nel video sottostante osserviamo la foley Dennie Thorpe  che, con tre semplici oggetti (una cialda, un melone ed un ananas) riproduce il suono dello schiudersi dell'uovo di dinosauro, nel film Jurrasic Park.





Vi consiglio la visione del film d'animazione Wall-E che, pur essendo fatto in computer grafica, tutti i suoni sono stati creati analogicamente. 
Lo guarderete con altri occhi.


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